Segnaliamo con piacere la doppia proposta che associa fotografia e letteratura dell’associazione culturale bin11 in occasione del XXVI Salone Internazionale del Libro e del Salone Off coordinato dalla VIII circoscrizione, da giovedì 16 a lunedì 20 maggio 2013.
L'associazione culturale bin11 riparte dal binario morto dell’ennesimo contributo alla riflessione sulla cultura dell'immagine per chiedersi quel che resta da dire a proposito di quel che non si può dire, ovvero l’immagine stessa. Per la sua proposta espositiva e formativa, bin11 si definisce come un contenitore culturale indipendente permeabile alla scena urbana in cui si colloca.
Fotografie: la macchina narratrice
di Ivan Catalano, Valeriu Ceobanu e Giampiero Vietti
In Il castello dei destini incrociati Italo Calvino, associando il codice narrativo a quello iconico dei tarocchi, riporta le storie di alcuni viaggiatori che smarriti trovano rifugio prima in un castello, poi in una taverna. Qui, misteriosamente privati dell’uso della parola, non avendo altra possibilità, iniziano a raccontarsi storie utilizzando ciascuno le 78 lame di un mazzo di tarocchi marsigliesi che dispongono su di un tavolo. Calvino utilizza i tarocchi di Marsiglia come una ‘macchina narratrice’ e, restituendo una lettura molto personale degli arcani, sviluppa i racconti dei viaggiatori a partire dalla simbologia delle carte, che paragona a una tavola dei mestieri, a uno schema di parole crociate che vede le figure al posto delle lettere.
Inaugurazione della mostra:
giovedì
16 maggio
| ore 18.30 | bin11 |
Via Belfiore 22/a, TORINO
Orario di apertura da venerdì 17 a lunedì 20 maggio: 18:30-22:00
In
contemporanea con l’inaugurazione della mostra bin11 presenta il monologo
teatrale e il libro:
Amico treno non ti pago,
perché ho viaggiato senza pagare il biglietto
Angelo Maddalena, Eris Edizioni
Testo, regia e interpretazione di Angelo Maddalena.
Il
progetto Amico treno non ti
pago inizia nel febbraio del 2006 con la lettera di Angelo
Maddalena dal titolo omonimo pubblicata da Carta dei cantieri sociali. La finalità artistica di questo lavoro è
indirizzata verso un’espressività che riunisce lo slancio narrativo epico e il
racconto del presente, del vissuto individuale e l’ansia di agire direttamente
nella realtà. Il racconto si propone di individuare quegli elementi repressivi
che toccano aspetti del vissuto quotidiano paralizzando la capacità di agire e
di viaggiare, di spostarsi e pendolare tra una città e un’altra o all’interno della
stessa città. Un’arte di vivere che si confonde con l’arte di
raccontare, di cantare la cancellazione della memoria storica e i nuovi
processi di imbavagliamento e incatenamento profondi del nostro esistere. Il
racconto si arricchisce di viaggi in Francia del 2008 e 2009, durante i quali
avvengono incontri con documenti e soggetti che invitano alla riflessione circa
l’opportunità di un trasporto pubblico ferroviario e urbano gratuito o
quantomeno autogestito. Il documento Allarme agli ammutinati delle vie ferrate,
stampato a Torino nel 2005, e altri incontri diretti e indiretti con ferrovieri
e pendolari “colorano” e caratterizzano il racconto. La semplicità del
racconto, che richiede una chitarra e una sedia, richiamano l’essenzialità dei
racconti epici dei cantastorie.
giovedì
16 maggio
| ore 18.30 | bin11 |
Via Belfiore 22/a, TORINO
Per informazioni:
349.4063128
/ 347.8970190 / 339.81931Ufficio stampa:
Serena Cambareri (349.4063128).
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