mercoledì 31 ottobre 2012

La linea gotica. Photography, Fashion, Paraphernalia, MIAAO, Torino

E' uno degli eventi off di Photissima, quello che inaugura stasera su invito al MIAAO, Museo delle Arti Applicate di Torino e che si incastra perfettamente in clima Halloween. Per la prima volta in Italia i lavori di Christophe Dessaigne saranno parte, in qualità di special guest, della collettiva dal titolo "La linea gotica. Photography, Fashion, Paraphernalia" che si terrà dal dal 31 ottobre al 30 dicembre 2012.

Nato nel 1973, Dessaigne ha una formazione cinematografica e fumettistica ed è totalmente ossessionato da una ‘estetica delle rovine’ che fin dall'inizio plasma il suo percorso artistico fatto di immagini per copertine di romanzi noir e gotici.

Le sue foto, spesso set costruiti in ambienti disastrati e di degrado, sembrano riportare in vita architetture urbane fatiscenti, che assumono le sembianze di palcoscenici morbosi e inquietanti paralizzati nel tempo.

"La linea gotica. Photography, Fashion, Paraphernalia" annovera una lunga serie di artisti in mostra, tra cui le due artiste fotografe italiane Giulia Caira e Monica Carocci tra le prime negli anni ‘90 a rinnovare una iconografia “gotica". Accanto a loro sfilano giovani artieri, alcuni dei quali al debutto espositivo: Art_Missy, Silvia Celeste Calcagno, Clorophilla Clorophillas, Gabriella Di Muro, Andrea Mucelli, Yakumo Kobe.


© Giulia Caira

© Giulia Caira


Info & contacts
MIAAO Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi
Via Maria Vittoria 5, Torino
Info: +39 011 5611161
miaao.museo@gmail.com

Orari
Inaugurazione mercoledì 31 ottobre 2012, su invito
1 novembre – 30 dicembre 2012
da martedì a venerdì ore 16-19.30, 
sabato e domenica ore 11-19; 
lunedì chiuso
Sabato 10 novembre 2012, per la Notte delle Arti Contemporanee, apertura prolungata sino alle ore 24
Ingresso gratuito


mercoledì 24 ottobre 2012

zoom 360 v.2.0 vi aspetta al Soundart!

v-ars visualartspace (per gli amici solo v-ars) ha compiuto da poco gli anni, o meglio l'anno. E' stato uno solo è vero, ma è stato molto intenso di iniziative, di nuove entrate e chiaramente di fotografia. 

Per festeggiare questo 1° compleanno vi aspettiamo martedì 30 ottobre 2012 dalle 19.00 al Soundart, via Sant'Anselmo 20/c a Torino, in occasione dell'inaugurazione della mostra Zoom 360 v.2.0, a cura di v-ars visualartspace. 


Zoom 360 v.2.0 quest'anno intraprenderà un percorso ancora più articolato passando anche attraverso le inedite atmosfere di Donatella ArioneGiada MontinaroMarco Garrone, che per la prima volta abbiamo il piacere di presentare in una collettiva v-ars. 
Qui sotto trovate tutte le informazioni necessarie per venire a bere un bicchiere con noi.

Vi aspettiamo numerosi! 

Uno “zoom satellitare” sul pianeta Terra, che parte dalla rielaborazione grafica di immagini tratte da Google Earth fino a raggiungere, inquadrando con insolite prospettive, gli oggetti più intimi con i quali condividiamo la nostra quotidianità, passando per i tunnel della linea metropolitana di Vienna, i muri della città, i cavalcavia di periferia, e gli interni d’appartamento. Un percorso tra vari stili espressivi, rappresentati da alcuni scatti tratti da diversi progetti di ognuno degli autori, si trasforma così in una riflessione sul mondo che abitiamo e sulle forme di vita che ne vivono gli spazi. 

CORRADO FERRI con la sua satellit@rt restituisce scorci del nostro pianeta attraverso immagini satellitari digitalmente modificate. ARMANDO CERVETTI rivela tracce inattese lasciate dal tempo e dall'uomo nel contesto degli spazi urbani. MAURIZIO MARINO s’interroga sul coesistere terreno di mondi paralleli e sulle deformazioni che questo comporta. GIULIANA GABRI GIBELLI riflette sulle difficoltà e incertezze dei giovani: prendere la propria strada è un tuffo nella luce abbagliante, per abbandonare definitivamente il calore dello spazio condiviso. GIADA MONTINARO si confronta con le intimità della bambola più piccola di un enorme matriosca : il mondo. SARA FIGUEIREDO indaga il tema dell'invidia attraverso gli atteggiamenti e gli sguardi di due bambine immerse nei loro giochi. SERENA INTURRI esplora un sottomondo urbano in cui la vita scorre indipendentemente dall'alternarsi del giorno e della notte. DONATELLA ARIONE invita l’osservatore a perdersi in un contesto ovattato, dove il tempo sembra essersi fermato e lo spazio non avere più confini. MARCO GARRONE cerca di riprodurre fedelmente l'unica assenza che si ricerca attivamente, il silenzio. Il vuoto di suoni diventa così una illimitata palestra per la mente.

Rassegna Stampa




martedì 23 ottobre 2012

Born to be Wild di Giorgia Oldano, 25/10-24/11/2012, Galleria Dieffe


Inaugura Giovedì 25 ottobre alle ore 18.30 alla galleria d'arte contemporanea Dieffe di via Porta Palatina 9 a Torino, la personale di Giorgia Oldano dal titolo Born to Be Wild.  

Protagonisti della mostra sono gli animali che Giorgia Oldano ritrae in modo molto naturale, quasi fossero vivi, lì davanti allo spettatore. Spesso è il loro sguardo a lasciarti immobile, paralizzato, come se ti sfidasse o ti tenesse a bada. 
Noi saremo lì giovedì sera, a lasciarci incantare e a sperare che nessuno di quegli sguardi prenda vita e si lanci a tutta forza addosso ai nostri corpi incantanti ad ammirarli.






Giorgia Oldano - Biografia
Giorgia Oldano, giovane pittrice torinese classe 1984, ha trovato nella pittura la via migliore per esprimersi, per emozionare, ma anche per testimoniare ciò che in natura si sta lentamente dissolvendo. Protagonisti dei suoi quadri sono gli animali ritratti, quasi sempre, in modo da esaltarne lo sguardo. I suoi orsi bianchi sono legati intimamente all’acqua trasparente, fluida, dinamica.

Attraverso un’interpretazione personale dei suoi soggetti, estremamente coinvolgente, Giorgia vuole restituire l’emozione di un incontro, di un’immaginata illusione che sprigiona con forza il richiamo della libertà e della purezza dell’universo.

Laureata in Pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, aspira a diventare pittrice a tempo pieno. Tuttora lavora nella sua casa studio di Pancalieri, avvolta in un limbo lontano dalla città. Vive momenti intimi e solitari nei quali, padrona del colore, affresca le sue tele e momenti di autocritica (quali mostre ed eventi) dove si confronta con il pubblico ascoltando pareri e consigli sul suo lavoro.
Nel 2012 vince il premio assoluto di Campionessa Italiana di Disegno Naturalistico, concorso “OASIS Disegna la Natura”, che la porterà a vivere un’esperienza unica in Africa, tra Malawi e Zambia.
Disordinata sognatrice, crede che una parte di sé rimarrà sempre bambina, nutrita dai libri, dai colori dalla musica, dalla fotografia e dalla natura.


Informazioni sulla mostra
Galleria Dieffe Arte Contemporanea
Via Porta Palatina 9 - Torino 10122
Tel +39 011 4362372
www.galleriadieffe.com
info@galleriadieffe.com
www.giorgiaoldano.com

Orari:
dal 25/10 al 24/11/2012
dal martedì al sabato 15,30 - 19,30
o su appuntamento

lunedì 22 ottobre 2012

1960. Io reporter - la passione di Ermanno Rea per la fotografia di reportage diventa un libro

di Armando Cervetti



Il 10 ottobre è uscito per Feltrinelli, 1960. Io reporter, che raccoglie le immagini scattate dal 1955 al 1965 dal giornalista e scrittore napoletano. Classe 1927, Ermanno Rea, un passato da giornalista e un presente da scrittore, di costante ha sempre mantenuto la passione per la fotografia e il reportage. Tanto che alla fine degli anni '50 interrompe la carriera giornalistica all'Unità per dedicarsi unicamente allo scatto e andare in giro a raccontare il mondo con tre Leica e una Rolleiflex. Rea ha fotografato le condizioni di vita – spesso difficili – del Meridione italiano e di molti altri paesi, dal Giappone all’Irlanda, dalla Germania al Nepal.



Ermanno Rea (© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano)

Il Libro
"1960. Io reporter» (Feltrinelli, 238 pagine di grande formato, 25 euro) è il libro che ci tramanda una parte del lavoro fatto in quegli anni da Rea in diverse parti del mondo, dal nostro Mezzogiorno al Nepal, dal Giappone all'Africa, dalla Germania all'Irlanda.

Ermanno Rea (© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano)
Ermanno Rea (© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano)
 Preceduto da un ampio e intenso racconto delle vicende, spesso assai cupe, che si intrecciarono a quella scelta professionale, è in sostanza ciò che rimane di un grosso archivio che per la maggior parte è andato disperso (perché trafugato mentre era in deposito presso un'agenzia di Milano), e che tuttavia, per la parte residua, recuperata in modo spesso fortunoso, ben documenta una sensibilità tipica dell'epoca, lo spirito di un lavoro fatto tenendosi sempre dalla parte degli ultimi, di quel proletariato le cui sorti restavano centrali anche nella visione di un intellettuale profondamente deluso dalle ambiguità, dagli equilibrismi, dalle menzogne della macchina-partito. Documenta, inoltre, la prima stagione del fotogiornalismo italiano, quella di maestri come Garrubba e Sansone — poi ne vennero molti altri, da Dondero a Mulas — in un'epoca in cui quel mestiere si poteva scegliere come abbracciando il sogno di una vita piena e avventurosa, benedetta da tanti privilegi (compreso, persino, quello economico), sia pure subordinati al grado di intelligenza e di apertura mentale dei committenti, tenuto conto del fatto che «i direttori dei giornali in genere non capiscono un cazzo, quasi peggio dei loro redattori dipendenti» (ma nel racconto di Rea ci sono anche direttori di tutt'altra pasta, primi fra tutti Mario Pannunzio e Gaetano Tumiati)". (fonte: corriere del mezzogiorno)


giovedì 18 ottobre 2012

Le incredibili ombre di Noble & Webster


Tim Noble e Sue Webster, entrambi inglesi amano autoritrarsi utilizzando un cumulo di immondizia. Il risultato delle loro installazioni è stupefacente, del resto basta avere a disposizione una fonte di luce, un cumulo di immondizia appunto e una parete e il gioco è fatto...


Tim Noble and Sue Webster, Real Life is Rubbish, 2002

Tim Noble and Sue Webster, Dirty White Trash (With Gulls), 1998 

Tim Noble and Sue Webster, Miss Understood and Mister Meanor, 1997
 
Tim Noble and Sue Webster, Metal Fucking Rats, 2006


Link
http://www.timnobleandsuewebster.com/
http://www.saatchi-gallery.co.uk/artists/noble_webster.htm

mercoledì 17 ottobre 2012

New York e i suoi pattern


Nato a Cleveland, Ohio nel 1976, Nathan Harger fotografa l'America con un'occhio particolare, spesso concentrato sulle immagini ripetute che l'occhio umano vede in una città come New York, ma che la mente, forse per l'abitudine, non registra più.


© Nathan Harger

© Nathan Harger

© Nathan Harger


Info sull'autore
http://www.nathanhargerphotography.com/portfolio.html




 
 

domenica 14 ottobre 2012

Giada Montinaro è su v-ars!

Vi avevamo annunciato grandi novità per l'autunno. Eccone un'altra: finalmente, abbiamo il piacere di annunciare l'ingresso ufficiale di Giada Montinaro in v-ars.
Lieta visione!
Accedi al profilo di Giada Montinaro su v-ars visualartspace

venerdì 12 ottobre 2012

Marco Garrone è su v-ars!

Avevamo conosciuto i lavori di Marco Garrone in occasione della mostra collettiva Tornando Altrove, curata dal fotografo Fulvio Bortolozzo a gennaio di quest'anno presso la Fusion Art Gallery di Piazza Peyron 9/g a Torino. Il progetto, parte della collettiva, si intitolava "Vuoti a leggere". Ora Marco Garrone e le sue fotografie sono sul sito di v-ars visualartspace, non perdetevi le sue atmosfere!



martedì 9 ottobre 2012

Movies, nuove prospettive per guardare un film

di Armando Cervetti

Mi sono imbattuto in Ville Lenkkeri, fotografo svedese di origine finlandese, girovagando per caso sul web e ne sono rimasto subito affascinato. Il suo progetto "Movies" è interessante per diversi aspetti. Parla di cinema  senza che si veda un fotogramma di un film e racconta la gente che guarda quel film attraverso i pochi movimenti durante lo spettacolo. Non ultimo, tutte le immagini sono anche autoritratti dell'autore, sempre presente nell'audience.


Vertigo © Ville Lenkkeri

Ville Lenkkeri ci racconta "Movies" sul suo sito: "la serie Movie si compone di trenta scatti piuttosto simili tra di loro nelle quali il pubblico di uno spettacolo cinematografico è il protagonista inconsapevole dello scatto. La luce, eccetto quella del proiettore arriva direttamente dal grande schermo e il tempo di esposizione ha sempre la durata di tutto il film".
(Movies by Ville Lenkkeri, 2003)

Dancer in the dark © Ville Lenkkeri

Blair witch project II © Ville Lenkkeri

Matrix © Ville Lenkkeri

Link
http://www.villelenkkeri.com/


lunedì 8 ottobre 2012

Ritratti a Palazzo Madama - Robert Wilson, dal 21/09/2012 al 06/01/2013

di Armando Cervetti

Sono videoritratti le opere di Robert Wilson che animano Palazzo Madama dal 21/09/2012 al 06/01/2013. Sapientemente incastonate tra damaschi e mobili intarsiati, le cinquanta videoinstallazioni si articolano nelle fastose sale del primo piano di Palazzo Madama.

I video-ritratti, tutti ad altissima definizione sono dedicati a protagonisti dello star system come Brad Pitt, Johnny Depp, Isabella Rossellini, Jeanne Moreau, ma anche a persone comuni e animali bizzarri. Sono opere d'arte in fotogrammi, non veri e propri video, montate in loop e della durata che varia dai 30 secondi ai 20 minuti. Ogni videoritratto è un’opera sviluppata da Wilson in collaborazione con il soggetto raffigurato e rimanda ad altri universi di immagini tratte dal teatro, dal cinema, dal fumetto e dalla pittura, che approfondiscono e dilatano il senso della ricerca, ora spaesante, ora giocosa, ora sottilmente ossessiva. I ritratti sono accompagnati da colonne sonore create per l’occasione da musicisti del calibro di Bernard Hermann, David Byrne, Michael Galasso, insieme a Ludwig van Beethoven e J.S. Bach reinterpretato da Glenn Gould e Hans Peter Kuhn.

«Credo che queste opere possano essere viste in numerose situazioni: in un museo, alla fermata della metropolitana, mentre si è in coda all'aeroporto. Potrebbero essere sul quadrante di un orologio da polso, in televisione, oppure un’immagine nella vostra casa, appese a una parete. Possono essere nella cornice di un camino, al posto del fuoco. Su una parete di casa, come una finestra, una finestra che ci mostra un altro mondo. È qualcosa di molto personale. Si tratta di un documento del nostro tempo. Sono ciò che io chiamo ritratti». Robert Wilson


              Macaulay Culkin
Steve Buscemi


                    Gao Xingjian
Farah Pahlavi

Link

Palazzo Madama
Museo Civico d’Arte Antica Primo Piano e Sala Senato, 
Piazza Castello, 
Torino

Ingresso:
intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni


Orari Museo
Da martedì a sabato: ore 10-18
domenica: ore 10-19
Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso libero il primo martedì del mese (se feriale).

Orari Scalone e Corte Medievale
Ingresso libero e gratuito
Da martedì a domenica 9-19
Chiuso il lunedì.



venerdì 5 ottobre 2012

Loin Des Sentiers Battus, di Giuliana Gabri Gibelli @Cibocontainer

A Torino, in corso Marconi 33/B c'è un bistrot che si chiama Cibocontainer, un angolo in grado di coniugare la cucina con la qualità, la ricerca, l’estetica e l’accoglienza. Quest'ultima da domani sera e fino al 31 dicembre 2012 è ancora più calorosa del solito.
Alle pareti troverete infatti le immagini di Loin Des Sentiers Battus, di  Giuliana Gabri Gibelli.



Ci sono in tutti noi emozioni dimenticate. E' sufficiente un sapore per ritrovarle. Basta lasciarsi andare. Darsi tempo, sedersi e gustare colori e profumi. Cercare un rifugio di pace senza paura di perdersi. Scoprire un cibo nuovo e trovare un cartello. "Per il piacere, di là!".

mercoledì 3 ottobre 2012

Leggero come la luce - fotografie di Serena Inturri e Armando Cervetti


Le immagini di Leggero come la Luce, di Serena InturriArmando Cervetti sono ora sul sito di v-ars visualartspace! 


© Serena Inturri e Armando Cervetti

Leggero come la luce
La luce è il nostro quotidiano.
Un filo leggero di energia che unisce diverse realtà urbane.
Ogni angolo può mostrarsi come se stesso o il suo contrario in relazione alla luce che lo permea, essa stessa chiave interpretativa del mondo, che libera i contrasti e rivela prospettive inattese.

RFK Funeral Train di Paul Fusco alla FSRR

di Armando Cervetti

Quando visiti una mostra collettiva grande per dimensioni e contenuti come For President alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di via Modane 16, qualcosa porti sempre a casa. Io, personalmente, tendo a guardare tutto molto attentamente, ma ad "affezionarmi" realmente a poche cose. Sono quelle che poi nei giorni successivi assumono la forma di emozioni e per le quali avresti il desiderio di ritornare a visitare nuovamente la stessa mostra, fosse anche solo per soffermarti nuovamente su quel qualcosa. 



Nel caso di For President, io mi sono portato a casa i volti di molta gente osservata da un punto di vista molto particolare. Il progetto di Paul Fusco, fotografo della nota Agenzia Magnum, dal titolo "RFK Funeral Training" è il triste racconto dell'ultimo viaggio di Robert F. Kennedy dopo il suo assassinio. Il treno è in processione da New York City a Washington, D.C nel giugno del 1968 e durante tutto il viaggio incontra migliaia di persone: bianchi, neri, ricchi, poveri, donne, bambini, suore e militari, tutti insieme lì ad attendere il passaggio della sua bara per dargli l'ultimo saluto. Il punto di vista di cui parlavo prima è proprio il feretro del presidente e contribuisce pesantemente a rendere il lavoro di Paul Fusco un documento di una profondità unica.











Link
http://www.paulfuscophoto.com/
http://www.magnumphotos.com
http://digitaljournalist.org/issue0108/train_intro.htm

Informazioni sulla mostra in corso
For President
19 Settembre 2012 - 6 Gennaio 2013
inaugurazione Mercoledì 19 settembre
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
via Modane 16, Torino.

Orari:
Lunedì - Martedì - Mercoledì: chiuso
Giovedì: 20.00 - 23.00: ingresso libero
Venerdì - Sabato - Domenica: 12.00 - 19.00

Biglietti:
Intero € 5
Ridotto € 3
(over 65, studenti)
Gruppi € 4 (minimo 6 persone)
Gratuito
(Per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l’Arte, Amici della Stella, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM)

Il museo è accessibile ai disabili

martedì 2 ottobre 2012

Stuttgart 21 - la TAV di Germania

Qualcuno ricorderà nell'agosto del 2010 le prime proteste di Stoccarda contro Stuttgart 21, il progetto  di creare un passante ferroviario sotto la città con annessa linea TAV, protesta che vedeva manifestazioni giornaliere, alcune anche sfociate in scontri con la polizia. Le polemiche durano ancora oggi, si parla di un cantiere che resterebbe aperto per 10-15 anni, con costi altissimi e benefici pressoché inesistenti. Le vicende hanno molto in comune con quelle che viviamo quotidianamente in Val di Susa, al punto che i due movimenti hanno spesso dimostrato solidarietà reciproca. 

© Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs
I fotografi Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs hanno raccontato la protesta nel progetto dal titolo Die Entwicklung neuer Stadtquartiere im Herzen der City, ovvero “Lo sviluppo di nuovi quartieri nel cuore della città". Il progetto racconta con il rigore della fotografia d'architettura la nascita della tendopoli di protesta contro la nuova stazione ferroviaria di Stoccarda. 


© Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs
© Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs
© Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs
© Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs
© Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs
© Frank Bayh e Steff Rosenberger-Ochs

Informazioni sugli autori
http://www.frankundsteff.de/