di Armando Cervetti
Siamo entrati da pochi giorni nel mese di Babbo Natale, quello più atteso dai nostri bambini. L'attesa è lunga e passa attraverso alcune tappe obbligate: fare l'albero, aprire finestrelle dall'incerto contenuto su un calendario di altrettanta incerta provenienza e chissà quali altri rituali. Tutto ciò sembra avere proprio il compito di allungare ancora di più l'agonia dell'attesa. Poi arriva Natale e le case si riempiono di nuovi giocattoli che animeranno le camere dei nostri figli per tutto l'anno a venire.
I bambini, quando entrano in possesso di un gioco però, hanno la capacità di reinterpretarlo completamente attraverso una dote che noi adulti, sovente, fatichiamo a far emergere: la fantasia. In combinazione a questa c'è il vissuto di ogni bambino, a partire dai fatti di cronaca assorbiti da un telegiornale di sottofondo - che noi pensiamo sia passato totalmente inosservato - per arrivare alle vere esperienze vissute in famiglia o a scuola.
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The Twins - ph. J. Hobin |
Il fotografo
Jonathan Hobin (Toronto, Canada) ha lavorato proprio su questo tema nell'ambito del progetto dal titolo
In the playroom, nel quale ha rappresentato realtà drammatiche reinterpretate nel gioco dei bambini.
Le foto e quindi le situazioni sono create appositamente per il progetto e i bambini messi in posa, ma per quanto esasperati i concetti risultano estremamente realistici.
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A boo grave - ph. J. Hobin |
«Le immagini di questa raccolta sono echi visuali di un immaginario creato dai media che ha avuto un effetto smisurato sulla nostra cultura. Le immagini sono deliberatamente create per sottolineare l’infiltrazione dei media moderni in ogni parte della vita quotidiana. Con i bambini come attori principali il mio obiettivo è quello di spingere gli osservatori a pensare alla prima volta che sono venuti a conoscenza di un fatto o ne hanno visto le conseguenze, e ad immaginare come un bambino potrebbe percepire lo stesso evento.»
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Diana's dead - ph. J. Hobin |
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Vegas Wedding - ph. J. Hobin |
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White Nights - ph. J. Hobin |
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