L’11 marzo 2011, alle ore 14.45, uno dei più violenti terremoti e Tsunami di sempre ha colpito il Giappone e l’impianto nucleare di Fukushima Daiichi danneggiando i suoi sistemi di sicurezza e di raffreddamento. In pochi giorni il core dei reattori numero 1,2,3 ha iniziato a fondersi con il rilascio nell'aria e nell'oceano di massicce quantità di radionuclidi radioattivi.
In questa esposizione il fotografo di reportage, classe 1971, più conosciuto all'estero che in Italia, presenta una selezione di dodici immagini tratte dal recente reportage intitolato Fukushima ‘No-Go Zone'.
Pierpaolo Mittica (2011)
Odaka
dalla serie Fukushima ‘No-Go zone’
Stampa digitale su carta Hahnemühle
Cm 48 x 33
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Pierpaolo Mittica (2011)
Rifugi per evacuati, Koriyama
dalla serie Fukushima ‘No-Go zone’
Stampa digitale su carta Hahnemühle
Cm 48 x 33
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All’interno della zona di esclusione la contaminazione ha una diffusione a pelle di leopardo, così come fuori della zona fino a 60 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, incluse parti delle città di Fukushima e Koriyama. In quest’area 2 milioni di persone vivono a rischio di future patologie causate dalla continua esposizione alle basse dosi di radiazione attraverso l’inalazione e l’ingestione di particelle radioattive.
In questa esposizione il fotografo di reportage, classe 1971, più conosciuto all'estero che in Italia, presenta una selezione di dodici immagini tratte dal recente reportage intitolato Fukushima ‘No-Go Zone'.
La Galleria presenta questo progetto fotografico in mostra a seguito dell'uscita nelle sale cinematografiche del docu-film Fukushame, the Lost Japan, realizzato dai giovani registi italiani Alessandro Tesei e Matteo Gagliardi, in cui sono stati inclusi gli scatti di Mittica e in vista della pubblicazione per l'Aldenia Editore del libro dedicato a questo lavoro.
Il discorso in immagini per Pierpaolo Mittica si inserisce all'interno di un filone di fotografia di denuncia e di critica politico-sociale che, come dice la Rosenblum nel testo tratto dal libro, è parte di una tradizione americana che ha origine negli anni Trenta del secolo scorso, con i fotografi della Farm Security Administration, come Dorothea Lange e Manuel Rivera-Ortiz, ed europea, con August Sander.
Come nel lavoro di questi maestri, lo scopo di Mittica è quello di cambiare le idee ed i luoghi comuni su temi socialmente importanti, illustrando le condizioni di lavoro, i modi di vivere.
Se nei lavori fotografici precedenti Mittica aveva rappresentato i bambini raccoglitori di rifiuti negli slums di Dhaka e i minatori nelle cave di zolfo in Indonesia, lo scopo documentario di questo progetto si appunta sul disastro avvenuto a Fukushima nel 2011 attraverso le immagini scattate nella No-Go Zone, la zona di evacuazione che si irradia per venti chilometri di raggio a partire dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, chiusa all'acceso in seguito allo tsunami che ne ha danneggiato in modo irreversibile l'impianto e che ne ha causato l'esplosione.
Pierpaolo Mittica (2011) Animalista in cerca di animali abbandonati dalla serie Fukushima ‘No-Go zone’ Stampa digitale su carta Hahnemühle Cm 48 x 33 |
Il progetto fotografico Fukushima ‘No-Go Zone' ha lo scopo di sollevare un dibattito sull'argomento della politica energetica, dove l'interesse di Mittica per i problemi legati alla produzione di energia nucleare viene da lontano.
Questo nasce nel 2002 con il lavoro documentario realizzato a Chernobyl, in cui il fotografo ha voluto raccontare a vent'anni di distanza le conseguenze di uno dei più rilevanti incidenti termonucleari della storia, avvenuto in Ucraina nel 1986.
Lo scopo del lavoro fotografo di Mittica è quello di creare la denuncia di uno status quo: Pierpaolo Mittica, come dice la Rosenblum, ha fatto i suoi viaggi fisici ed emotivi a Chernobyl e Fukushima, nella speranza che queste immagini e le parole che le accompagnano avranno il potere di cambiare le percezioni.
Il suo ritratto fotografico della devastazione rispecchiata nella vita animata e inanimata, incarna la sua richiesta di una soluzione più razionale al problema della fornitura di energia, una soluzione in grado di consentire alle persone di perseguire una vita normale senza paura.
Le foto documentarie di Mittica, quindi, potrebbero vivere da sole in termini di evocazione emotiva.
Laddove la forma documentaria richiede parole per rendere comprensibili le immagini, appare evidente che i suoi scatti si possano leggere su un doppio livello di lettura: da un lato quello della narrazione drammatica della realtà, dall'altro quello della costruzione poetica.
Le immagini di Mittica, nella potenza di un bianco e nero che strizza l'occhio alla grande tradizione storica della fotografia, da parole si incarnano in discorso completo quando l'emotività arricchisce l'intento documentario fino a spalancare sullo scenario dell'attualità le porte alla visione poetica.
Info
Milano // fino al 30 aprile 2013
Pierpaolo Mittica – Fukushima “No-Go Zone”
GLENDA CINQUEGRANA
Via Francesco Sforza 49i
02 89695586
info@glendacinquegrana.com
www.glendacinquegrana.com
Pierpaolo Mittica – Fukushima “No-Go Zone”
GLENDA CINQUEGRANA
Via Francesco Sforza 49i
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